“Arbeit Macht Frei” è la scritta che in questi giorni può leggere chi si trova a passare davanti al cancello del Parco Corsini. “Il lavoro rende liberi”: la stessa scritta che accoglieva i deportati all'ingresso del campo di concentramento di Auschwitz, accoglie questa settimana i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado di tutto il Circondario, in una serie di spettacoli speciali in orario mattutino, in cui seguiranno la regista Firenza Guidi e i performer della Compagnia permanente del Frantoio in un viaggio attraverso la realtà del lager. Lo scopo è esercitare la Memoria sulla propria pelle, con tutti i sensi, pressoché senza una mediazione fisica o temporale – quasi come riaprendo il canale del tempo per tornare indietro e in quel luogo. Un modo per viverla e, di conseguenza, fare sì che resti in vita.
Il lavoro della Guidi, partito da una ricerca attraverso viaggi e raccolte di testimonianze scritte e orali, non si sofferma su alcune storie di internati illustri ai quali affidare riflessioni, né affronta l'argomento con retorica o patetismo, ma si cala nel vissuto quotidiano del campo rendendolo con gli occhi dei protagonisti, con la loro amarezza e il loro disperato stupore. La performance si snoda attraverso un percorso a immagini che individuano l'arco di una giornata all'interno del campo di sterminio situato nell'omonima località polacca. Il percorso degli internati ha inizio dal cancello sovrastato dalla scritta “Arbeit Macht Frei” per passare attraverso gli elementi ambientali che caratterizzavano i dettagli della terribile macchina di annientamento fisico messa in atto dalla Germania nazista, dalle baracche in cui i deportati vivevano alle camere a gas, dalla zona di smistamento beni a quella per gli esperimenti medici.
Il pubblico entra nel campo di concentramento insieme ai deportati, e con loro affronta gradualmente il cammino all'interno del lager, in un viaggio amaro e stupefacente: arrivando con un duplice bagaglio – di esperienze, di vissuti, di convinzioni e radici, nonché con il proprio personale bagaglio “fisico” di scarpe, indumenti, oggetti personali – i personaggi vengono spogliati di entrambi per diventare numeri, schiere spaurite di volti scavati e rassomiglianti destinati ad essere sfruttati e annichiliti fino a trovare la morte.
L'apertura della performance alla visione e alla partecipazione dei giovani studenti, che per il quarto anno consecutivo viene replicata con successo e soddisfazione di alunni e insegnanti, ha raggiunto per la settimana dal 12 al 17 Marzo il tutto esaurito, occupando in pieno tutti gli orari disponibili. Lo spettacolo andrà invece in scena per la cittadinanza Sabato 17 Marzo alle ore 21.30.
Regista, autrice e direttrice di Elan Frantoio, Firenza Guidi da anni realizza performance, spettacoli teatrali e film in tutto il mondo. Gran parte del suo lavoro si ispira a fatti, memorie e fenomeni legati alla storia locale e universale. Attraverso la metodologia di lavoro della scrittrice-regista, le attività di Elan Frantoio hanno come filosofia quella di creare e mettere in scena nuove drammaturgie: nuove perché inedite nei testi e negli allestimenti scenografici, oppure nuove perché propongono adattamenti di classici originali nel loro taglio di lettura; o perché appartengono ad autori contemporanei mai rappresentati nel nostro Paese.
Ingresso 7 €
Ridotto 5 € (Cartagiovani, portatori di handicap, giovani sotto i 25 anni, anziani sopra i 65 anni)
Per informazioni e prenotazioni:
www.elanfrantoio.org
Tel: 0571/261143
e-mail:
info@elanfrantoio.org