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Comune di Figline Valdarno
CULT_ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO
Progetto/laboratorio in collaborazione con le classi IV A e C dell'Istituto Superiore “A.Checchi”. Promosso dall'Assessorato all'Intercultura e Immigrazione del Comune di Fucecchio. Direzione e conduzione del laboratorio Firenza Guidi sabato 21 Aprile, dalle ore 9 alle ore 13 alla Fondazione “I Care”, Fucecchio
CULT è un progetto/laboratorio che ha come base tematica la realtà delle seconde generazioni di stranieri in Italia, futuri cittadini italiani. I giovani studenti del “Checchi”, ragazzi e ragazze delle IV A e C dell' I.P.S.I.A., sono stati coinvolti da Firenza Guidi e dal Frantoio di Fucecchio in una serie di attività, sia di ideazione che di realizzazione pratica, che hanno dato come risultante la creazione degli artefatti che saranno presentati la mattina del 21 Aprile presso la Fondazione “I Care”.

Tra le molteplici attività svolte, spicca in particolare la produzione di una campagna di sensibilizzazione allo scopo di rendere partecipe la cittadinanza, con un occhio particolare ai più giovani, delle difficoltà pratiche e legislative che gli stranieri che vivono in Italia, anche se residenti da lungo tempo o nati da genitori che abitano già da anni nel nostro paese, devono affrontare per godere appieno dei diritti civili e politici. La campagna si concretizzerà in due grandi poster, il primo dei quali è già stato affisso nello spazio pubblicitario di Via Fucecchiello, vicino al supermercato Coop. Le immagini, create dai ragazzi stessi sotto la supervisione del team di professionisti del Frantoio di Fucecchio, parlano un linguaggio originale e contemporaneo, che li vede tutti intenti nello svolgere la stessa attività, mentre soltanto le didascalie ci parlano delle diverse origini etniche di ciascuno. Gli scatti sono stati progettati come se chi guarda si trovasse sul set di una performance, durante una possibile scena che ritrae uno spaccato di vita quotidiana; la differenza fondamentale sta nel fatto che lo spettatore non deve recarsi in un luogo particolare per assistervi, vi si trova davanti per caso, d'impatto, in una modalità destinata a raggiungere un bacino di utenza che un teatro non avrebbe. Affiancano la campagna di sensibilizzazione tutta una serie di artefatti: gli studenti e le studentesse dell'I.P.S.I.A. hanno aperto un blog (che tutti possono vedere all'indirizzo www.elanfrantoio.org/cult) in cui registrare i progressi delle attività in corso durante le varie fasi del laboratorio e hanno imparato, con l'aiuto di Firenza Guidi, a creare, progettare e realizzare musiche, installazioni concettuali, video e interviste in tema con l'esplorazione della diversità e dell'intercultura. Gli alunni, originari di cinque nazionalità diverse, hanno avuto l'opportunità di illustrare in maniera creativa la loro visione della vita e del futuro, raccontando il rapporto con la propria terra di provenienza ma anche con la presenza di una cultura giovanile fatta di valori comuni, capaci di azzerare le differenze. Le ricerche e le esplorazioni scaturite dal lavoro che ha interessato i giovani del Checchi da Febbraio fino ad oggi confluiranno nella presentazione di Sabato 21 Aprile.

Il lavoro svolto con Firenza Guidi e il suo team è stato per gli alunni dell'I.P.S.I.A. un terreno sul quale confrontarsi culturalmente, creativamente e professionalmente. Gli studenti sono stati spronati a mettere in pratica le competenze acquisite attraverso gli studi scolastici (la realizzazione dell'illuminotecnica dello spettacolo di Danza Sufi, anch'esso dedicato alla diversità, per i ragazzi della classe di Manutenzione, il confezionamento dei costumi per le ballerine di Sufi per le ragazze della classe di Abbigliamento e Moda), e a farne proprie di nuove. CULT, unico nel suo genere, è un progetto pilota, destinato a durare nel tempo e a ripetersi: le istanze e le produzioni scaturite in questi mesi hanno evidenziato che il lavoro da fare per arrivare all'integrazione e a un sereno incontro tra culture diverse è ancora lungo, e che molte difficoltà sono tuttora presenti. Il fine ultimo di CULT è non solo quello di sperimentare nuovi linguaggi con i ragazzi, ma anche e soprattutto il sensibilizzarli alla realtà di una società multiculturale il cui DNA è in continuo cambiamento.

Il progetto si inserisce nell'ambito dell'iniziativa del Comune di Fucecchio “Metti la pace in movimento”, avente anch'essa come tema le seconde generazioni, i cui giovani membri sono largamente presenti all'Istituto Checchi, che conta il 26% di cittadini stranieri tra gli alunni. La presentazione dei lavori svolti dagli studenti del progetto CULT chiude simbolicamente la prima parte della stagione teatrale del Frantoio di Fucecchio, quest'anno dedicata alla diversità in tutte le sue forme: un programma ricco e innovativo che ha visto susseguirsi spettacoli e laboratori che hanno fatto viaggiare, aprire la mente, conoscere realtà vicine ma distanti a spettatori e partecipanti: dal fascino misterioso della nuovissima performance che ha ricordato “le tranquille”, ospiti dell'ospedale psichiatrico una volta presente a Fucecchio, alla mistica esotica del laboratorio di Sufi; dalla creatività interculturale ed esplosiva di CULT, alla gioia infantile e drammatica di “Blu come il mercoledì”, spettacolo che racconta la giornata di un ragazzo autistico.

CULT_aspettando la fine del mondo

Immagini giganti appaiono tra mezzi articolati, paninari e i carrelli della COOP. Non sono attori, non sono modelli. Non è Hollywood o Cinecittà. Sono gli studenti delle classi 4a e 4c dell’I.P.S.I.A., Istituto Checchi, Fucecchio.
Cult: non è infatti né un film né un semplice spettacolo teatrale o performance: si potrebbe definire una campagna di artefatti diversi: Immagini giganti, blog, installazioni e scenografie concettuali, video clip, musica originale, soundscaping (registrazione di suoni) e costumi.

Il Progetto nasce dall'esigenza di voler sensibilizzare il pubblico riguardo al disagio e le problematiche giovanili nella società multiculturale di cui facciamo parte.
Lo stimolo per il Progetto deriva dalla contemporaneità; quella che leggiamo, guardiamo, ascoltiamo, respiriamo.
È importante che un Progetto in una scuola secondaria professionale rifletta sulle modalità, prospettive, aspirazioni o problematiche connesse al mondo del lavoro e alla futura professione.
Attraverso questi linguaggi, il progetto-indagine esplora problematiche giovanili positive o negative facendo leva e utilizzando a buon fine la fascinazione al protagonismo e il rapporto con i media e social networks.
E’ un’esplorazione delle dinamiche relazionali, delle credenze popolari, dei miti giovanili, delle paure e contraddizioni di una generazione con un futuro non facilissimo, dagli usi e costumi variegati, dai trend di massa (e da quelli di nicchia).
Il progetto intende utilizzare degli spazi che ci offre la città: strade, parchi, università,marciapiedi; gli spazi in cui viviamo giorno dopo giorno e che ci appartengono imprescindibilmente. La nostra attenzione si focalizza sulla percezione che abbiamo di questi stessi spazi in relazione alla nostra persona e a quello che sta succedendo attorno a noi. Il tutto nella convinzione di suscitare curiosità, partecipazione e riflessione a riguardo di tematiche più che mai attuali capaci di acquisire diversi livelli di lettura.
L’idea fondamentale è che questo progetto-indagine serva, non solo come formazione, riflessione e ricerca, ma concretamente serva ai ragazzi come “preparazione” ad una “professione” e alla sensibilizzazione che il dna della nostra società sta cambiando.

16/04/2012 13.07
Comune di Figline Valdarno


 
 


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