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Redazione di Met
Al via “Campi da gioco” con le imprese del ciclista belga Eddy Merckx interpretate da Marco Ballestracci in "L'ombra del cannibale"
Da martedi 19 aprile al 15 maggio presso il Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio (piazza Dante n.23)
Locandina di 'Campi da gioco'
La figura iconica di Eddy Merckx, detto “il Cannibale” per la sua fame di vittoria; la straordinaria vita di Ottavio Bottecchia, primo italiano a vincere il Tour de France; la storia vera di Costante Girardengo, vincitore di innumerevoli corse in bicicletta, e di Sante Decimo Pollastri, che i chilometri li faceva per sfuggire a chi gli dava la caccia. E le imprese di Luigi Malabrocca, famoso eroe perdente del Dopoguerra: sono loro i protagonisti dei quattro spettacoli dedicati al ciclismo, in programma al Teatrodante Carlo Monni da martedi 19 aprile al 15 maggio (piazza Dante n.23). L’iniziativa è pensata per festeggiare il Giro d’Italia, che il 17 maggio passerà dal Comune di Campi Bisenzio, per la decima tappa della corsa in rosa.

La seconda edizione di “Campi da gioco”, la rassegna che coniuga sul palcoscenico l’universo dello sport con quello teatrale, si inaugurerà con la messa in scena il 19 aprile alle ore 21.00 delle imprese del ciclista belga Eddy Merckx, in “L’ombra del cannibale”, opera firmata da Marco Ballestracci, cantante, musicista e scrittore, che ne interpreta anche la voce narrante, con Claudio Cecchetto alla fisarmonica. Merckx è stato uno dei più grandi ciclisti di ogni tempo, spietato, infallibile, dal carattere duro e dal fisico possente. Il suo soprannome, Cannibale, ben lo rappresentava, perché inghiottiva tutto ciò che poteva inghiottire: tempi, salite, avversari. Nello spettacolo, che è tratto dal libro omonimo di Ballestracci, si racconteranno le grandi gare e le scene di vita, i momenti di trionfo e le lotte senza tregua, per rivivere le stesse emozioni dello sport.

"Merckx è fortissimo in volata. Merckx è un passista straordinario. Merckx non lo puoi battere a cronometro. A chi per la prima volta lo ha chiamato Cannibale andrebbe consegnato un premio." Era questo il sentimento diffuso nell'agone ciclistico all'apice della carriera del Cannibale, tra il 1969 e il 1974. Eddy Merckx era un tiranno, un corridore temuto, ammirato, odiato, gigante nella tattica oltre che nella forza, guidato da una severa etica ciclistica. Eppure, se le imprese di Merckx sono leggenda, su di lui c'è una possibile storia da raccontare: inizia con un bambino, una bicicletta nera e una gara di paese, sulle pianure del Belgio.

"Campi da gioco" continuerà con tre produzioni che avranno per protagonista l’attore Massimo Poggio. Il primo, “Bottecchia ’23”, è dedicato alla vita del ciclista Ottavio Bottecchia e dello straordinario Tour de France contro un destino che gli aveva riservato povertà, guerra di trincea, emigrazione. Sul palco anche Gualtiero Burzi e Alessandro Federico (23 aprile). Il 7 maggio si terrà “Quella sera al Vel d’Hiver”, con Poggio, Burzi e Davide Iacopini, la storia vera di due uomini, Costante Girardengo e Sante Decimo Pollastri, due vite che, a furia di correre l’una opposta all’altra, finiscono per incontrarsi. Conclusione il 15 maggio con le imprese di Luigi Malabrocca messe in scena in “La leggenda della maglia nera”, con Poggio, Burzi e Alessandro Loi. Si racconterà di come Malabrocca, nato a Tortona negli stessi anni e nelle stesse terre di Fausto Coppi, sia diventato ciclista perché aveva fame, e di come abbia sempre corso per arrivare ultimo.

“Il Giro d'Italia è un evento di rilievo nazionale, a cui teniamo molto perché è una vetrina per il nostro Comune - dichiara il sindaco Emiliano Fossi - Ci sembra giusto onorarlo anche con una rassegna teatrale dedicata, che racconti la passione per questo sport. La nostra sfida è quella di portare gli sportivi a teatro e di far convogliare a nozze questi due mondi, sulla base di una comune emozione”.

Inoltre, dal 23 aprile, nel foyer del teatro, sarà allestita la mostra fotografica che racconta la storia e le imprese del campione del ciclismo Gastone Nencini, a cura della figlia Elisabetta. Protagonista di una straordinaria storia sportiva, che appassionò milioni di persone, Gastone Nencini portò alto il nome dell’Italia nel mondo: l’atleta toscano, che vinse il Giro d’Italia e il Tour de France, si impose come uno dei più straordinari interpreti dell’età dell’oro del ciclismo italiano. La mostra ripercorre la vita dell’uomo e del campione, con foto, articoli e recensioni, tra cui quella in cui il presidente Charles De Gaulle fermò la corsa del Tour de France per congratularsi personalmente con lui.

BIGLIETTI

Platea – intero € 15, ridotto € 12

Palchi I ordine - € 10

Palchi II ordine € 8

ridotto per over 65, under 18, studenti fino 26, Carlo card

Per informazioni www.teatrodante.it. Orario biglietteria martedì-sabato 17.00 - 20.00 Tel. 0558979403

SERVIZIO NAVETTA È disponibile il servizio navetta su prenotazione. Gli spettatori interessati dovranno prenotare entro le ore 17 del giorno dello spettacolo telefonando in biglietteria. Il servizio è offerto grazie alla gentile collaborazione della Fratellanza Popolare di San Donnino.

CALENDARIO Campi da gioco
Teatrodante Carlo Monni


• Martedi 19 aprile, ore 21 – Campi da gioco
“L'ombra del cannibale”
di Marco Ballestracci
• Con Marco Ballestracci (voce narrante), Claudio Cecchetto (fisarmonica)

3 racconti su Eddy Merckx e 5 pezzi fisarmonicistici per narrare l'epopea del Cannibale e di chi, allora bambino, lo ammi-rava alla televisione

BIGLIETTI
Platea – intero € 15, ridotto € 12
Palchi I ordine - € 10
Palchi II ordine € 8
ridotto per over 65, under 18, studenti fino 26, Carlo card


• Sabato 23 aprile, ore 21 – Campi da gioco
“Bottecchia '23”
Regia di Massimo Poggio, Gualtiero Burzi, Matteo Marsan
Con Massimo Poggio, Gualtiero Burzi, Alessandro Federico

Uno spettacolo di narrazione dedicato alla prima parte della vita del ciclista Ottavio Bottecchia. Abbiamo preso il 1923 come anno di svolta nella vita del campione, l’anno in cui si pone all’attenzione di tutto il mondo sportivo e non solo, per aver compiuto uno straordinario Tour de France, l’anno in cui inizia la sua personale “rivincita” contro un destino che fino a quel momento gli aveva riservato gli stenti della povertà, la guerra di trincea, l’emigrazione e per fortuna… una bicicletta.

BIGLIETTI
Platea – intero € 15, ridotto € 12
Palchi I ordine - € 10
Palchi II ordine € 8
ridotto per over 65, under 18, studenti fino 26, Carlo card

• Sabato 7 maggio, ore 21 – Campi da gioco
“Quella sera al Vel d'Hiver”
Regia di Massimo Poggio, Gualtiero Burzi, Davide Iacopini
Con Massimo Poggio, Gualtiero Burzi, Davide Iacopini
Musiche Pierangelo Fornaro e Corrado Carosio

Lo spettacolo è ispirato alla storia vera di due uomini che, nati entrambi a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, alla fine dell’Ottocento, riescono a tirarsi fuori dal fango e dalla miseria. Uno è Costante Girardengo, vincitore di innumerevoli corse in bicicletta, tanto da meritare l’appellativo di “campionissimo”. L’altro è Sante Decimo Pollastri, protagonista anche lui di molti chilometri in bicicletta fatti però per sfuggire a chi gli da’ la caccia. Due campioni, uno del pedale l’altro della rivoltella; due vite che, a furia di correre l’una opposta all’altra, finiscono per incontrarsi. Accade a Parigi, al Velodromo d’ Inverno, una sera di settembre del 1925…

BIGLIETTI
Platea – intero € 15, ridotto € 12
Palchi I ordine - € 10
Palchi II ordine € 8
ridotto per over 65, under 18, studenti fino 26, Carlo card

• Domenica 15 maggio, ore 21,30 – Campi da gioco
“La leggenda della maglia nera”
di Massimo Poggio, Gualtiero Burzi, Matteo Marsan.
Interpreti: Massimo Poggio, Gualtiero Burzi, Alessandro Loi.

Uno spettacolo di narrazione dedicato alle imprese di Luigi Malabrocca famosa “maglia nera” del ciclismo italiano del Dopoguerra. Luigi Malabrocca è nato a Tortona, negli stessi anni e nelle stesse terre di Fausto Coppi ed era soprannominato “Il Cinese” perché aveva gli occhi un po’ a mandorla come Costante Girardengo. Come i due Campionissimi, Malabrocca è diventato un ciclista perché aveva fame. Anche lui è stato un Campionissimo ma le sue, non erano corse normali, erano corse al contrario. Lui correva per arrivare ultimo. È stato il Campionissimo degli ultimi. Malabrocca incarnò alla perfezione l’immagine dell’eroe perdente: ultimo nel Giro d’Italia del ’46 a quattro ore da Bartali, ultimo nel Giro del ’47 a quasi sei ore da Coppi, venne “battuto” nel ’49 solo da Carollo dopo una storica battaglia per arrivare… ultimi.

18/04/2016 14.05
Redazione di Met


 
 


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