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Fondazione Sistema Toscana/Mediateca Toscana
Kill Me If You Can. Il film di Alex Infascelli sull’incredibile vicenda di Raffaele Minichiello, responsabile nel 1969 del più importante dirottamento aereo di tutti i tempi: da Los Angeles a Roma
In anteprima al cinema La Compagnia lunedì 27 febbraio (ore 18.30)
Il 31 ottobre del 1969 le trasmissioni televisive di tutta l'America vengono interrotte da un
annuncio: un uomo armato fino ai denti ha preso il controllo di un jet della TWA in partenza da
Los Angeles e diretto a San Francisco, destinazione finale: Roma. Inizia così il più lungo
dirottamento nella storia dell’aviazione. Sono gli agenti dell’FBI a scoprire l'identità del ragazzo:
si chiama Raffaele Minichiello, ha 19 anni ed è un emigrato italiano, arrivato negli Usa
dall'Irpinia dopo il terremoto del 1962, Marine pluridecorato per il valore dimostrato in battaglia.
All'arrivo a Roma, Minichiello cerca la fuga con una macchina della polizia ma viene catturato e
arrestato
E’ su questa incredibile vicenda umana, fatta di onore in battaglia, fughe, guerra, terremoto,
salvataggi e il ritorno ad una vita normale, che si incentra il film di Alex Infascelli, Kill Me If
You Can, che arriva al cinema La Compagnia di Firenze lunedì 27 febbraio, alle ore 18.30 (e
in replica il 28 febbraio, alle 18.00 e alle 21.00).
Il documentario, presentato come proiezione speciale alla scorsa Festa del Cinema di Roma è
adesso in lizza per entrare nella cinquina finale ai Premi David di Donatello, per la sezione
Premio Cecilia Mangini per il Miglior Documentario.
Disponibile, sulla piattaforma online Più Compagnia, gratuitamente, la conversazione tra il
regista Alex Infascelli e il critico Pedro Armocida.
Alex Infascelli, vincitore di due David di Donatello - nel 2016 per Stanley - Trent'anni dietro al
volante per Stanley Kubrick e nel 2022 per Mi chiamo Francesco Totti, ha dichiarato -: “Nel
raccontare Raffaele Minichiello - Mini per gli amici - ho dovuto ricalibrare il mio modulo
narrativo, perché qui mi trovavo di fronte a un enigma. Raffaele, nella sua cifra formalmente
semplice, non solo è indecifrabile ma è anche portatore inconsapevole di verità che nemmeno lui
sembra possedere. Per la prima volta mi sono ritrovato senza un finale scritto, un approdo
designato, o forse in questo caso è meglio dire: una pista d'atterraggio sicura. E invece ho scelto
di documentare il nostro incontro, costruendo intorno ad esso un tableau di risonanza, non per
condire - credo che già solo l'intervista sarebbe bastata - ma per comprendere, per riprendere
fiato”.

Kill me (Fonte foto Fondazione Sistema Toscana)

24/02/2023 13.21
Fondazione Sistema Toscana/Mediateca Toscana


 
 


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