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Redazione di Met
"Voce della poesia e poesia della voce": da Firenze a Roma, De Vita apre la stagione estiva in Agosto
Il "motivo" della kermesse Dino Campana
Una stagione estiva ricca di eventi per Ugo De Vita con “Voce della poesia, poesia della voce”, appuntamento che promette di attirare molto pubblico in Italia.
Firenze, Roma, Bari, Ferrara, Pescara Torino, Salerno, saranno “preludio” di allestimenti in versi dei suoi amati poeti.
Da Agosto a Roma alla Minerva, alle Murate a Firenze, alle nuove date dal nord, al sud, Ugo De Vita, tornerà a Firenze dopo l’estate col suo Puccini al Puccini, il teatro dell’amico Staino.
L’attore poi attende con emozione nel nuovo anno accademico, il Seminario voluto dalla l’Universita di Padova, nell’ambito di due Master prestigiosi.
Come Galimberti, Recalcati, Faggin, Ines Testoni, Ordinario tra le maggiori studiose a livello internazionale, di antropologia e filosofia, ha accolto infatti l’attore e scrittore, quale docente ospite.

“Sarà il “mio” Dino Campana, - dice De Vita - leit motiv di questa kermesse estiva.
Lo dicono in molti e pochi lo declamano Campana ma è poeta come Leopardi, che “vive e regge l’urto” di esibizioni d’ogni sorta.
Leggere - come dico ai colleghi giovani - è oltre che rendere omaggio ad uno scrittore, “mettere in atto la propria vita”.
Su Firenze ho avuto accanto Niccolò Morelli,che , mi pare un ottimo elemento, presto avrà esame di stato per l’ammissione alla Accademia “Silvio D’Amico”. Con me saranno in scena anche Mairizio Brunetti e Massimiliano Cardini, due “caratteristi” di buona levatura.
Teatro chiede disciplina. Una volta c’era un Regolamento di palcoscenico da studiare a dovere. A Firenze ci sono amatori straordinari ma il mestiere è altro…”

Lei ha proposto Dino Campana in Italia e nel mondo, le è stata conferita cittadinanza onoraria. perché Campana suscita tanto interesse da parte del pubblico?

“Campana direi è equidistante dai classici come dagli ermetici, solo Leopardi con Rilke e Rimbaud mi hanno dato eguale emozione. È come diceva Bene, “poeta dello spirito della musica”.
Con la prof Testoni, è stato davvero incontro telematico “straordinario”, mai avevo ascoltato in Italia con tale profondità e competenza, affrontare il tema della “morire”, unica la sua capacità di comprendere come i “saperi” convergano: filosofia e scienza e poi teatro, poesia, arti figurative.
Lontana la preoccupazione di “alleggerire” i temi o di chiuderli in strettoie “specialistiche”.
Il teatro è materia “ veicolare” dei saperi, la parola attraverso l’uso della voce, “tracima” pensieri, in un sentire e un agire vivo. Desidererei molto che anche Firenze esprimesse ricerca in questa direzione. Ne parlerò con l’assessore alla cultura Bettarini. È persona sensibile e so che saprà dare risposte adeguate.
Mi piace poi avere posto le basi per una sinergia con Opus Ballet una realtà di livello internazionale con una artista come Rosanna Brocanello. E permettetemi sempre una dedica a due angeli: Vannini e Ciatti che portò con me”.

Ma nel tempo degli emoticon e dei social, spingendosi così oltre, non si corre il rischio di un azzardo?

“Voce della poesia, poesia della voce” comincia ora e accompagna un progetto di didattica. Il teatro è sapere che chiede sapere.
E poi c’è il lavoro della voce, come del ferro e il legno, noi siamo espressione di un artigianato questo concetto sfugge a molti attori oggi: capire che la voce è uno strumento da affinare con passione.”

Ugo De Vita

23/07/2024 22.10
Redazione di Met


 
 


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