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Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Il maestro Thomas Guggeis per la prima volta sul podio della Sala Mehta alla guida dell’Orchestra del Maggio, per un appuntamento sinfonico del Festival del Maggio
Giovedì 5 giugno alle ore 20. In programma la Sinfonia in do maggiore K. 551, “Jupiter”, di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia n. 5 di Sergej Prokof’ev. Il concerto sarà trasmesso in differita su Rai Radio 3
Continua il ricco programma sinfonico dell’87ª edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino: giovedì 5 giugno alle ore 20, in Sala Zubin Mehta, il debutto del maestro Thomas Guggeis alla guida dell’Orchestra del Maggio.

Il maestro Guggeis, per la prima volta protagonista sul podio del Maggio, dopo gli studi a Monaco di Baviera e a Milano è stato Staatskapellmeister presso l'Opera di Stato di Berlino e Primo Kapellmeister presso l'Opera di Stato di Stoccarda. Allievo di Daniel Barenboim, ha collaborato con importanti orchestre come la Staatskapelle di Dresda, la Filarmonica di Monaco di Baviera, la Vienna Symphony Orchestra, l'Orchestra Sinfonica di Milano e l'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI.

Nel corso delle ultime stagioni è stato direttore ospite al Teatro alla Scala nella storica produzione di Giorgio Strehler della mozartiana Die Entführung aus dem Serail, al Metropolitan Opera con Der fliegende Holländer e alla Staatsoper di Vienna con Die tote Stadt, Salomè, La Traviata e Falstaff.

La serata si apre con una delle più amate composizioni di Wolfgang Amadeus Mozart, la Sinfonia in do maggiore K. 551, conosciuta come Jupiter: ultimo atto sinfonico della vita del genio di Salisburgo, fu composta durante l'estate del 1788, in un momento della sua vita rattristato dalla mancanza di denaro e soprattutto dalla morte della piccolissima figlia Theresia. Egli scrisse in questi mesi le tre Sinfonie che sarebbero state le sue ultime, nate fra le amarezze ma anche attingendo a un misterioso e inesauribile fondo di gioia musicale. La Sinfonia K. 551, il cui il soprannome di Jupiter venne, forse, su suggerimento dell'impresario londinese Johann Salomon è una sorta di apoteosi dei principi dialettici della forma-sonata, estesi a ciascuno dei quattro movimenti e tuttavia innervati da un uso del contrappunto capace di aprire nuovi orizzonti espressivi: la grandiosa fuga finale, ad esempio, si pone al vertice come il capolavoro dello stile classico nella sua stagione più matura.

Segue la Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore op. 100 di Sergej Prokof’ev: venne scritta di getto, in un solo mese; il compositore scriveva la partitura abitualmente su due pentagrammi in modo che fosse possibile suonarla al pianoforte; in un secondo tempo egli si dedicava alla strumentazione, anche se apponeva già indicazioni in merito sulla partitura già scritta. Prokof’ev stesso dichiarò che la sinfonia era da lui pensata come "…Un inno all'Uomo libero e felice, alle sue potenti forze e al suo spirito puro e nobile".


Il concerto:

Sinfonia in do maggiore K. 551, Jupiter

Nel 1788 Mozart si congeda dal genere sinfonico realizzando in rapida successione tre capolavori: le Sinfonie K. 543, K. 550 e K. 551. All’ultima di esse, la Sinfonia in do maggiore K. 551 spetta il compito di coronare l’esperienza sinfonica del Salisburghese. Le dimensioni monumentali e l’afflato grandioso che la contraddistinguono le valsero l’appellativo ‘Jupiter’. Proprio come Giove, re degli dei e signore del cielo e della luce, così la ‘Jupiter’ si erge maestosa nella sua perfezione formale ed espressiva. In essa Mozart celebra la tradizione musicale confrontandosi con i grandi modelli del passato (Bach e Händel) e del suo presente (Haydn) a cui sono ispirati alcuni momenti della Sinfonia. Già l’Allegro si presenta come affermazione della solarità con quell’attacco immediato sulla triade di do maggiore, privo dell’introduzione tradizionale, che subito trasporta l’ascoltatore in un movimento reso ancor più luminoso da una tavolozza timbrica fastosa in cui i fiati hanno un ruolo primario. L’Andante e il Minuetto portano avanti il discorso musicale con grazia e scorrevolezza fino al gran finale, apoteosi della costruzione formale. Mozart impiega qui cinque temi, fondendo insieme forma sonata e fuga; classicismo e antico contrappunto che si intrecciano in un movimento di straordinario virtuosismo compositivo.


Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore op. 100

Tra le sette sinfonie composte da Sergej Prokof’ev, la Sinfonia n.5 in si bemolle maggiore op. 100 è la più nota e la più eseguita. Fu composta durante l’estate del 1944 che il compositore trascorse insieme ad altri colleghi musicisti nei pressi di Ivanovo nell’abitazione messa a loro disposizione dall’Unione Compositori. All’epoca Prokof’ev aveva cinquantatré anni e una carriera alle spalle di tutto rispetto. A sedici anni di distanza dalla sua ultima sinfonia, nel suo nuovo lavoro, nato di getto, Prokof’ev si mostrò particolarmente ispirato dando vita a un’opera dalla forte presa comunicativa. La struttura della sinfonia si articola nei tradizionali quattro movimenti, con la variante dell’inversione tra tempi veloci e tempi lenti. Il primo tempo è infatti un Andante assai cantabile velato da accenti mesti. In seconda posizione troviamo un Allegro marcato dal carattere militaresco, pervaso da un’allegria spesso grottesca che riporta in primo piano il piglio pungente tipico del compositore. Segue un Adagio dall’andamento lirico increspato nella parte centrale da episodi a tratti drammatici. In chiusura l’umorismo di Prokof’ev è affidato a un Allegro giocoso in forma di rondò.


La locandina:

WOLFGANG AMADEUS MOZART
Sinfonia in do maggiore K. 551, conosciuta come Jupiter

Allegro vivace / Andante cantabile //
Menuetto: Allegretto / Finale: Molto Allegro

SERGEJ PROKOF'EV
Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore op. 100

Andante | Allegro marcato / Adagio /
Allegro giocoso.

Direttore
Thomas Guggeis




Prezzi:

Settore D: 20€
Settore C: 35€
Settore B: 50€
Settore A: 70€

Durata complessiva 2 ore circa (intervallo compreso)

04/06/2025 9.28
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino


 
 


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