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Diocesi di Firenze
Gaza: padre Faltas, "Serve una pace vera, non una tregua fragile»
Intervista pubblicata sul nuovo numero di Toscana Oggi
A Gaza «serve una pace vera e non la tregua di questi giorni che è molto fragile». Lo afferma Padre Ibrahim Faltas, frate francescano della Custodia di Terra Santa, in questi giorni in Italia, in un'intervista pubblicata sul numero di Toscana Oggi in uscita in questi giorni. «In tredici giorni di tregua - afferma - sono state uccise più di 80 persone e oltre 300 sono rimaste ferite. È una tregua debole, e abbiamo sempre paura di tornare come prima, di tornare alla guerra. Le minacce arrivano da entrambe le parti, e la gente a Gaza non ce la fa più. Gli aiuti umanitari non entrano come dovrebbero, come è stato stabilito nell’accordo. La popolazione vede ora con i propri occhi il disastro di questa guerra: non ci sono case, non ci sono ospedali, non ci sono scuole. È tutto distrutto. Mancano medici, medicine, cure. Vogliamo un cessate il fuoco definitivo, non vogliamo tornare mai più alla guerra, alla vendetta, alla violenza. La gente è stanca, da entrambe le parti». Per la ricostruzione, dice, «Ci vorranno almeno vent’anni. Gaza è completamente distrutta: bisognerà ricostruire ospedali, scuole, case. È urgente, soprattutto per i bambini: da tre anni non vanno a scuola. È il terzo anno che gli studenti non fanno l’esame di maturità. Grazie agli italiani, dieci giorni fa abbiamo portato in Italia 38 studenti di Gaza, e nei prossimi giorni ne arriveranno altri: in tutto 220 giovani che studieranno in Italia. È una cosa bellissima, ma parliamo di poche centinaia su migliaia di ragazzi che vorrebbero studiare».
Anche in Cisgiordania, racconta, la situazione è critica: «È tutto ancora chiuso. Ci sono più di 1.200 checkpoint tra le città palestinesi: è difficilissimo muoversi da una città all’altra. Da Ramallah non puoi andare a Betlemme, da Betlemme non puoi andare a Gerico o a Nablus».
Padre Faltas parla anche della visita in Italia di Abu Mazen, leader dell'ANP, che il 7 novembre incontrerà Mattarella, Meloni e papa Leone: «Speriamo che questa visita porti qualcosa di buono, soprattutto dal Vaticano, che è sempre molto vicino a noi e alla causa palestinese. Il Vaticano è stato il primo, già dieci anni fa, a riconoscere lo Stato di Palestina, e in questi giorni tanti altri paesi lo stanno facendo. Speriamo che, con l’aiuto di tutti, la comunità internazionale riesca a fare qualcosa».

Qui il video dell'intervista:
https://youtu.be/qk8aMEAmxmA

24/10/2025 13.45
Diocesi di Firenze


 
 


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