Re Riccardo III non lotta solo per il trono, ma anche per la sottomissione del femminile, che alla fine sarà la sua rovina, sancita dalla maledizione della Regina madre. La traduzione di Federico Bellini consente di giocare con ritmi e tempi quasi da commedia, richiamando l'Inghilterra vittoriana. L'adattamento rispetta la complessità della vicenda, ampliandola con la figura del Custode, un servitore del male che protegge la bellezza del giardino dell'Eden, pronto a tutto per garantirne la sopravvivenza.
Il Cast e la Visione del Regista
Il cast scelto con cura offre una performance intensa, mettendo al centro il potere della parola shakespeariana. Antonio Latella cerca un male che risiede nella bellezza, non nella disarmonia, paragonandolo al "giardino dell'Eden". Latella ci invita a vedere nel male non bruttezza, ma bellezza, ricordando che, come scrive nelle sue note di regia:
«Chi tradì il Paradiso fu l'Angelo più bello».
Note di Regia
Il male è. Non è una forma, non è uno zoppo. Non è un gobbo. Il male è vita, è natura, è divinità. Il nostro intento è quello di provare ad andare oltre l'esteriorità del male, cercando di percepirne l'incanto. Se il male viene rappresentato attraverso un segno fisico, il pubblico è portato ad accettarlo, vede la "mostruosità" e la giustifica, anzi, prova empatia, se non simpatia, per il protagonista. Ma è ancora accettabile questo "alibi di deformità" nel ventunesimo secolo?
Probabilmente, Shakespeare ne aveva bisogno per giustificare al pubblico, in qualche modo, tutte le malefatte del protagonista. Infatti, utilizzo` un corpo maschera, più vicino a un giullare di corte, al "fool", la cui figura era spesso caricata di segni esteriori – come la gobba – che, nel tempo, hanno assunto significati ambivalenti: grotteschi, ma anche propiziatori. Non è un caso che nella cultura popolare si corresse a toccare la gobba per buon auspicio.
In alcuni Paesi, Riccardo III viene tolto dai cartelloni di programmazione teatrale, perché potrebbe risultare offensivo per chi convive con una disabilità fisica, un argomento delicato in questi tempi dove il politically correct, nel bene e nel male, rischia di diventare censura che muta l'originalità delle opere, decontestualizzandole dal periodo storico a cui appartengono.
La Forza della Parola
A noi interessa la forza della parola, la seduzione della parola, e, perché no, anche la scorrettezza della parola. Il serpente incantò Eva con le parole, o, in ogni caso, bisognerebbe pensare che il serpente fu abile, in quanto riuscì a far staccare la mela dall'albero a Eva, ma fu Adamo a morderla. Quindi, chi dei due peccò?
Il male che mi interessa è nella bellezza, non nella disarmonia. Il male è il giardino dell'Eden: una bellezza accecante, una bellezza che pretende un ritorno al figurativo. Una bellezza opulenta e ingannatrice, fatta di relazioni pericolose, di giochi di seduzione continui. E, in questo, Riccardo III è il maggiore dei maestri. La sua battaglia non è per la corona, non è per l'ascesa al trono, ma è per la sottomissione del femminile, quando è proprio il femminile che gli darà scacco matto; difatti sarà la Regina madre a portare a termine una tremenda maledizione.
La Traduzione di Federico Bellini
La traduzione di Federico Bellini mi permette inizialmente di giocare con tempi e andamenti ritmici quasi da commedia, direi wildiana, in una pennellata che rimanda all'Inghilterra vittoriana. Abbiamo cercato di creare un adattamento dove, pur nella rinuncia ad alcune parti del testo originale, abbiamo provato a rispettare l’interezza della vicenda e la sua trasversalità di significato.
Ci siamo presi il lusso, studiando i personaggi del testo, di ampliare uno già esistente, chiamandolo Custode, apparentemente un servitore del male e di Riccardo III, che, con l’andare della narrazione, si scoprirà essere, in realtà, al servizio della bellezza del luogo; un custode che vuole garantire la sopravvivenza del giardino dell'Eden e, per questo, è pronto a tutto, quel tutto che nel testo si sintetizza con la parola "AMEN".
La Scelta degli Attori
Infine, e non da ultima, la scelta degli attori: un cast importante, ponderato in modo maniacale, che possa essere forte per talento e dare a ogni personaggio letterario qualcosa di fortemente artistico. Un cast che possa ammaliare gli spettatori, mettendo al primo posto del loro lavoro il potere performativo della parola che il Bardo ci consegna e ci lascia in eredità.
Sappiamo tutti che la parola può mettere a tacere ogni tipo di guerra, ma nonostante la storia ce lo ricordi continuamente, continuiamo a dimenticarlo. E credo, con mio dolore, volutamente: forse perché siamo stati creati per essere stonatura all'interno della perfezione armonica della prima nota, il DO, o almeno così mi piace pensare.
A tutti i miei collaboratori artistici ho chiesto di dare bellezza al male e non bruttezza, perché chi tradì il paradiso fu l'Angelo più bello.
Antonio Latella
Perché Vederlo?
Perché esplora il male oltre le apparenze e nei suoi aspetti meno manifesti. Si interroga su di esso attraverso Shakespeare, focalizzandosi sulla forza e sulla seduzione della parola.
Teatro della Pergola
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2 > 7 dicembre | Teatro della Pergola
(martedì, venerdì, sabato, ore 21; mercoledì, giovedì, ore 19; domenica, ore 16)
RICCARDO III
di William Shakespeare
Traduzione: Federico Bellini
Adattamento: Antonio Latella e Federico Bellini
Regia: Antonio Latella
Con:
Vinicio Marchioni – Riccardo III
Silvia Ajelli – Regina Elisabetta
Anna Coppola – Regina madre, Duchessa di York
Flavio Capuzzo Dolcetta – Custode
Sebastian Luque Herrera – Principe York, Richmond
Luca Ingravalle – Principe Edoardo
Giulia Mazzarino – Lady Anna
Candida Nieri – Regina Margherita
Stefano Patti – Buckingham
Annibale Pavone – Clarence, Re Edoardo, Stanley
Andrea Sorrentino – Hastings, Sindaco
Dramaturg: Linda Dalisi
Scene: Annelisa Zaccheria
Costumi: Simona D'Amico
Musiche e suono: Franco Visioli
Luci: Simone De Angelis
Regista assistente e movimenti: Alessio Maria Romano
Assistente volontario: Riccardo Rampazzo
Produzione: Teatro Stabile dell'Umbria e LAC Lugano Arte e Cultura
Durata: 2h e 40', intervallo compreso.
Al Teatro della Pergola, dal 2 al 7 dicembre, Antonio Latella dirige Vinicio Marchioni in Riccardo III di William Shakespeare. Marchioni interpreta il Re, un personaggio che non è solo un uomo zoppo, gobbo o malvagio: per Latella, il male è vita, natura, divinità. La traduzione è di Federico Bellini, mentre l'adattamento è a cura di Antonio Latella e Federico Bellini.
In questa messa in scena, la malvagità è rappresentata come bellezza accecante, opulenta, ingannatrice, fatta di seduzione e relazioni pericolose. In scena con Marchioni ci sono Silvia Ajelli, Anna Coppola, Flavio Capuzzo Dolcetta, Sebastian Luque Herrera, Luca Ingravalle, Giulia Mazzarino, Candida Nieri, Stefano Patti, Annibale Pavone, e Andrea Sorrentino.
Incontro con il pubblico
Venerdì 5 dicembre, alle ore 18, Vinicio Marchioni e la compagnia incontrano il pubblico al Teatro della Pergola.
Coordina: Matteo Brighenti.
Ingresso: libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Prenotazione online:
https://tinyurl.com/incontroriccardoIII